Talavet
I Kasatha sono un popolo ligio ai costumi, alla storia e alla tradizione, e la loro dea Talavet non fa differenza. In epoche antiche, i cantastorie riunivano i loro clan davanti al fuoco e narravano le leggende del passato, le tradizioni del clan e la storia del loro popolo. La tradizione dice che, mentre lo facevano, queste prime storie cominciarono a prendere forma, acquistando vita e consapevolezza grazie alla magia intrinseca del linguaggio e della comunicazione. Fu così che nacque Talavet: non una semplice cantastorie, ma la storia stessa, una dea che incarnava tutti i racconti e le leggende della razza Kasatha. Ella è la memoria condivisa, una rappresentazione dei legami che tengono uniti i Kasatha, e in qualche misura tutte le razze, collegandoli alla loro patria ancestrale.
Talavet insegna che la tradizione è l'anello più importante nella catena della storia che tiene unita una comunità e che le antiche leggende, i miti e i racconti atavici formano le solide fondamenta di una società ordinata. Naturalmente l'Intervallo fu un colpo tremendo per la sua chiesa, e non pochi lo considerano una sorta di punizione divina, ma, nei secoli trascorsi da allora, la sua congregazione è stata riforgiata diventando più forte dopo essere sopravvissuta a quello che i fedeli chiamano oggi il Tempo del Silenzio. I seguaci di Talavet credono nella condivisione della sapienza a beneficio di tutti e guardano al passato come guida per il presente e il futuro. Tuttavia, specialmente tenendo conto dell'Intervallo, essi sanno anche vi sono tempi nei quali le testimonianze falliscono e non si può contare sull'aiuto della comunità, pertanto bisogna imparare a confidare in se stessi e nelle proprie tradizioni personali, così come un giovane Kasatha deve sottoporsi alla Tempra per scoprire se stesso e diventare adulto.
Non deve sorprendere che i Kasatha costituiscano la maggioranza dei credenti e dei sacerdoti di Talavet, ma la fede della Cantastorie ha guadagnato un numero importante di seguaci tra gli Shirren e gli Ysoki, che possiedono entrambi forti legami familiari e di comunità, nonché presso i Vesk, che trovano molto con cui convenire nell'enfasi che la dea ripone nella tradizione e nell'autosufficienza. Questi precetti attraggono Emissari e Operativi alla chiesa di Talavet, così come i Solarian, gli eredi dell'antica filosofia Kasatha del Ciclo. I templi di Talavet coincidono generalmente con gli stili culturali delle congregazioni che li frequentano, ma anche un semplice focolare può servire da santuario della Cantastorie. Le chiese vere e proprie includono spesso un focolare dalla fiamma tenuta sempre accesa e sono rischiarate da lampade rosse che evocano il ricordo della stella originale dei Kasatha.
Benché la chiesa di Talavet sia di solito tollerante e lieta di lavorare con i seguaci di altre religioni (perché anche le fedi più crudeli aiutano ad ancorare i rispettivi popoli) esiste una faida di vecchia data con il culto di Nyarlathotep, perché i fedeli di quel dio traviano le storie alterandole in letali segreti e cospirazioni.