Navi degli Xenoguardiani

Fusione di design astronavale convenzionale ed enormi creature vegetali, questi vascelli sono innegabilmente unici: si tratta di esseri viventi cresciuti in serre orbitali finanziate dagli Xenoguardiani e di proprietà delle Vivai Riuniti (VR in breve). I più grandi hanno anche una forma di coscienza, sebbene sia più vicina all'empatia animale che all'intelligenza vera e propria. Equipaggi e capitani partecipano regolarmente a rituali di legame profondo con le proprie astronavi.

La tecnologia vi è integrata sin dal principio, sebbene siano alimentati in modo ecologicamente consapevole: sfruttano l'energia solare per ricaricare le proprie batterie, che usano una forma specializzata di alghe elettrostatiche per mantenere la carica. Purtroppo ciò ha come effetto collaterale una particolare vulnerabilità alle armi irradianti, che possono prosciugarne l'energia e ucciderle.

Una delle navi più comuni nella flotta degli Xenoguardiani è l'Arca. Questi vascelli sono formati da un massimo di otto Baccelli fusi insieme. La maggior parte di esse mantiene la capacità di "sganciare alcuni di questi vascelli minori da usare come navette quando necessario. Questo design le rende inoltre molto semplici da riparare: se un Baccello è particolarmente danneggiato, può essere sostituito con uno nuovo in meno di un'ora.

Le navi degli Xenoguardiani più grandi sono le Navi Giardino, meraviglie della bioingegneria in grado di sostentare i propri equipaggi senza consumo di energia, purché ricevano abbastanza radiazione solare da tenere in funzione i giardini idroponici. Sono ancora relativamente rare e gli Xenoguardiani le considerano più piattaforme ecologiche orbitali che navi convenzionali. Sfortunatamente impiegano molto tempo per crescere e il processo di legame può essere estenuante per alcune specie.


Fonte: Xenowarden Ships