Navi del Collettivo Szandita

Quando Triune rivelò la tecnologia del Motore Deriva tramite il Segnale, il Collettivo Szandita collaborava da secoli, e aveva progettato le proprie astronavi per ospitare una miriade di fisiologie aliene, sapendo che avrebbero trascorso anni insieme tra le stelle. Le sale macchine e le interfacce di controllo delle astronavi sono l'epitome del design adattivo. Le navi del Collettivo Szandita variano nell'aspetto, ma quasi tutte sono riconducibili a unioni di vari solidi geometrici, come cubi, prismi, piramidi e poliedri, il che le rende immediatamente riconoscibili.

Il Collettivo riconosce che la sua avversione ai conflitti armati e la relativa mancanza di esperienza con le armi avanzate potrebbero lasciare le sue astronavi vulnerabili durante le spedizioni, quindi nei progetti delle navi calca la mano sui sistemi di difesa, gli scanner e gli scudi. Altrimenti, le navi sono specificamente progettate per perseguire obiettivi di scoperta, esplorazione e ricerca. Il Collettivo invia Scrutatori a raccogliere e trasmettere informazioni, dotandoli persino di ampi laboratori mobili per condurre operazioni di ricerca a distanza, se necessario. Le Navi Scrigno, pesantemente schermate, studiano e trasportano manufatti, come enormi pezzi di cristallo di szandite che riempiono intere stive da carico. Le Navi Metropoli trasportano e proteggono altre navi stellari e i loro equipaggi tra i mondi natali del Collettivo, e alcune di esse sono espressamente attrezzate per viaggi diplomatici o di esplorazione verso altri sistemi abitati.

Una peculiarità delle navi del Collettivo Szandita è la loro natura modulare. Il Collettivo ha sviluppato una tecnologia che permette ai suoi vascelli di essere scomposti, combinati, separati, o ricostruiti in un periodo di qualche giomo o settimana, consentendo di adattare la configurazione e la funzione di navi e flotte in base alle esigenze, senza bisogno di una stazione spaziale o di un attracco.


Fonte: Szandite Collective Ships