Navi degli Xenoguardiani

Fusione di design astronavale convenzionale ed enormi creature vegetali, questi vascelli sono innegabilmente unici: si tratta di esseri viventi cresciuti in serre orbitali finanziate dagli Xenoguardiani e di proprietà delle Vivai Riuniti (VR in breve). I più grandi hanno anche una forma di coscienza, sebbene sia più vicina all'empatia animale che all'intelligenza vera e propria. Equipaggi e capitani partecipano regolarmente a rituali di legame profondo con le proprie astronavi.

La tecnologia vi è integrata sin dal principio, sebbene siano alimentati in modo ecologicamente consapevole: sfruttano l'energia solare per ricaricare le proprie batterie, che usano una forma specializzata di alghe elettrostatiche per mantenere la carica. Purtroppo ciò ha come effetto collaterale una particolare vulnerabilità alle armi irradianti, che possono prosciugarne l'energia e ucciderle.

Una delle navi più comuni nella flotta degli Xenoguardiani è l'Arca. Questi vascelli sono formati da un massimo di otto Baccelli fusi insieme. La maggior parte di esse mantiene la capacità di "sganciare alcuni di questi vascelli minori da usare come navette quando necessario. Questo design le rende inoltre molto semplici da riparare: se un Baccello è particolarmente danneggiato, può essere sostituito con uno nuovo in meno di un'ora.

Le navi degli Xenoguardiani più grandi sono le Navi Giardino, meraviglie della bioingegneria in grado di sostentare i propri equipaggi senza consumo di energia, purché ricevano abbastanza radiazione solare da tenere in funzione i giardini idroponici. Sono ancora relativamente rare e gli Xenoguardiani le considerano più piattaforme ecologiche orbitali che navi convenzionali. Sfortunatamente impiegano molto tempo per crescere e il processo di legame può essere estenuante per alcune specie.

Librama VRCAT 5

Shuttle Biomeccanico Piccolo

Velocità: 8; Manovrabilità: perfetta (virata 0); Deriva: 3
CA: 20; AB: 21
PS: 40; SD: -; SC: 8

Scudi: Leggeri 50 (prua 15, babordo 10, tribordo 10, poppa 15)
Attacco (Prua): Lanciasiluri Sporiferi Leggero (3d6; 10 esagoni)
Attacco (Poppa): Cannone Contraereo (3d4; 5 esagoni)
Nucleo Energetico: Arcus Ultra (150 UNE); Motore Deriva: Segnale Maggiore
Sistemi: Armatura Mk 4, Computer Tetranodale Mk 2, Difese Mk 5, Montatura per Arma Addizionale (Poppa), Quartieri dell'Equipaggio (Confortevoli), Sensori Avanzati a Lungo Raggio, Sistemi Anti-Hacking, Serrature Biometriche
Comparti Adattabili: Giardino Idroponico, Laboratorio Scientifico (generico)
Modificatori: +2 a quattro prove qualsiasi per round, +4 Computer (solo sensori), +2 Pilotare; Complementi: 3 (minimo 1, massimo 4)

Equipaggio

Capitano: Artiglieria +10 (5° livello), Diplomazia +16 (5 gradi), Pilotare +13 (5 gradi), Raggirare +11 (5 gradi)
Ingegnere: Ingegneria +11 (5 gradi)
Ufficiale Scientifico: Computer +16 (5 gradi)


Descrizione

Progettata per l'esplorazione preliminare e l'analisi a lungo raggio di pianeti e civiltà lontane, la Librama, una Nave Biomeccanica costruita dai Vivai Riuniti, serve come vascello da ricognizione sfidando i confini dello spazio conosciuto. Allo scopo di condurre esperimenti, analizzare risultati e offrire rapporti completi nel più breve tempo possibile, le Librama sono quanto più autonome possibile, e ciò è in parte per avvantaggiare gli Xenoguardiani nei confronti di chi potrebbe sfruttarne le scoperte. Grandi aziende dedite all'estrazione di risorse e altre parti interessate a sfruttare le ricchezze di mondi sconosciuti inviano le proprie navi per pedinare le Librama, e gli equipaggi della Società degli Starfinder più incauti spesso si nascondono nei dintorni per studiare i pianeti scoperti dagli Xenoguardiani; azioni rischiose che hanno causato non pochi conflitti nell'Immensità.

Quando non devono proteggere questi mondi sconosciuti dai colonialisti intenzionati a sfruttarli, capitani ed equipaggi delle Librama si addestrano per evitare i rari conflitti che potrebbero minacciarli mentre esplorano i remoti abissi dello spazio. In combattimento tentano di neutralizzare il nemico con i lanciasiluri sporiferi, ritirarsi e, come ultima spiaggia, richiedere supporto alle Guardie Verdi e ai Cavalieri Selvatici, mettendo al primo posto la sicurezza delle ricerche e dei campioni.

I laboratori scientifici di bordo sono personalizzati per specifiche missioni a lungo termine; talvolta sono rimpiazzati da camere stagne ambientali adatte a conservare i campioni, o quartieri per gli ospiti se ci si aspetta di incontrare nuove civiltà.

Per ironia della sorte, gli zelanti Xenoguardiani di rado si accorgono che prelevando campioni di fauna e flora perpetuano lo steso tipo di sfruttamento che vorrebbero prevenire. Tuttavia, le specie campionate e coltivate per studi ulteriori sono fondamentali per sviluppare cure naturali, e promuovere una galassia sensibile alla questione ecologica. Inoltre, i popoli che accompagnano gli equipaggi delle Librama nel viaggio di ritorno verso i Mondi del Patto fungono da rappresentanti delle proprie culture, dando un volto a quella che altrimenti verrebbe considerata una semplice risorsa da sfruttare. Alla testa delle esplorazioni degli Xenoguardiani, con un occhio di riguardo per la conservazione, le Librama sono l'orgoglio dei Vivai Riuniti, e un simbolo della loro missione continua.


Fonte: UC Librama