Shatori

Prima dell'Intervallo gli shatori avevano una civiltà utopica diffusa su più mondi del sistema Disaj nell'Immensità, costituita grazie a una fonte magica sul pianeta natale Dannare.

Modificatori alle Caratteristiche

+2 Intelligenza, +2 Saggezza, -2 Costituzione

Tratti Razziali

Società ed Allineamento

Quando la fonte perse vigore, gli shatori esplorarono i piani in cerca di energia arcana. La loro avanzata li spinse fino ad Abaddon, e quando si ritirarono da quel piano, un'armata di dàimon li segui nel sistema Disaj.

I daimon schiacciarono le difese di Dannare, distruggendo il pianeta e la sua civiltà. Mentre le forze di Abaddon si diffondevano, gli shatori si ritirarono su Persistere, uno dei pianeti del sistema, per meditare sul da farsi. Erano consapevoli di essere ormai spacciati, così effettuarono un complesso rituale che aprì un semipiano e permise ad alcuni di loro di entrare in stasi per secoli. L'incantesimo fu lanciato in fretta e i sopravvissuti si ritrovarono in una sacca dimensionale collegata all'Ossario di Pharasma, dove giacquero per secoli.

Gli shatori tornati su Persistere erano un popolo ormai distrutto. Avevano assistito alla quasi totale estinzione della propria specie e alla rovina della loro civiltà. Tutti i loro traguardi erano stati cancellati e il loro popolo era destinato a estinguersi lentamente. Nei giorni successivi i sopravvissuti furono assaliti dalla disperazione. I più saggi tra di essi compresero che lo sconforto sarebbe riuscito là dove i daimon avevano fallito. Nove di questi shatori, detti Shabani, compilarono un documento, lo Shaban, delineando una condotta di comportamento ideale ed esaltando una cultura centrata sull'imparzialità e la tranquillità, che pone l'oggettivo sopra il soggettivo. Lo Shaban esorta a distaccarsi dal mondo materiale e a rifiutare la venerazione degli dei, raccomandando una forma di egoismo filosofica che consiste in un benevolo amor proprio, e ciò include lavorare a beneficio degli altri e vedere il bene comune come un'estensione del benessere personale. Secondo lo Shaban, gli shatori credono che ogni individuo debba trovare uno scopo e usare i propri doni per realizzare la ragione della sua esistenza, mettendo a frutto la propria vita e quella degli altri. La mancanza di azione è il più grave dei peccati; una vita sprecata disonora gli shatori a cui fu negata la possibilità di vivere.

Gli shatori vedono la morte di un loro simile come una perdita catastrofica, e si assicurano di trasmettere le proprie conoscenze personali e la propria cultura anche se non riusciranno a sopravvivere, tenendo resoconti dettagliati. Essi, inoltre, condividono senza esitazione la loro conoscenza anche alle altre specie senzienti. Quando il Segnale permise agli shatori di viaggiare nella Deriva, essi si erano già diffusi su Prevalere, un altro pianeta nel sistema Disaj, rimasto intoccato dai dàimon. Pur avendo esplorato la Deriva dal punto di vista teorico, rimasero nel sistema Disaj.

Descrizione Fisica

Mentre dormivano, le energie dell'Ossario li mutarono.

Quando l'incantesimo li liberò, gli shatori rimasti erano cambiati. Erano ancora alti e aggraziati, ma la loro pelle era trasparente e le loro ossa rilucevano. Questa combinazione fa si che i loro occhi scintillino e le loro ossa siano visibili attraverso la pelle. Gli shatori sono creature viventi, ma secoli di esposizione alle energie dell'Ossario ne hanno esteso l'arco vitale all'infinito e li hanno resi sterili.

Altezza Media Peso Medio Maturità Età Massima
180-210 cm 62,5-125 kg - -

Relazioni

Quando gli Azlanti giunsero nel sistema, gli shatori evitarono il conflitto offrendo i propri servigi come analisti, studiosi e fruitori di magia. Il sistema Disaj divenne vassallo dell'Impero senza difficoltà. Gli shatori servono gli Azlanti con cauta obbedienza, temendo per la sopravvivenza della propria specie, ma alcuni individui coraggiosi agiscono segretamente contro l'Impero. Come servitori altamente qualificati, gli shatori conducono ricerche ricoprendo ruoli burocratici essenziali per la stabilità e l'espansione dell'Impero. Molte di queste posizioni privilegiate permettono agli shatori di influenzare l'andamento della politica e il futuro dell'Impero, e gli stoici immortali sperano che l'impatto a lungo termine delle proprie azioni cambierà l'Impero per il bene di tutti.

La combinazione tra filosofia degli shatori, paura di estinguersi e desiderio del ricordo rende molti individui avversi al rischio. Questi rimangono nel territorio dell'Impero in cerca di un modo per cambiare il proprio destino. Alcuni però sono sufficientemente coraggiosi da assumersi rischi più grandi e avventurarsi nella galassia in cerca di risposte e nuove possibilità.


Fonte: Shatori